Studio medico IGEA

Non ci limitiamo solo alla cura di un sintomo di una patologia, ma cerchiamo di scoprire la causa del problema, e quando è possibile, cerchiamo di eliminarla e far sì che il corpo possa recuperare uno stato di salute, aiutandolo ad ottimizzare i normali processi biologici di riparazione e rigenerazione - Dr. Rubattu

BES TEST E MOC

Le fratture da fragilità colpiscono nel mondo 1 donna su 3 e 1 uomo su 5 over 50, minando l’invecchiamento in buona salute.

L’ osteoporosi è una malattia sistemica dello scheletro che provoca alterazioni sia di tipo quantitativo (riduzione della massa ossea) sia qualitativo (alterazione della microarchitettura) con aumento del rischio di frattura. Negli ultimi anni è diventato sempre più importante il valore che la comunità scientifica internazionale attribuisce alla microarchitettura del tessuto scheletrico come fattore che condiziona la resistenza meccanica, indipendente dalla massa ossea.

Nel corso delle attività di ricerca, la prof.ssa Francesca Cosmi ha dimostrato che la quantità di informazioni contenute in particolari radiografie piane è sufficiente per consentire una classificazione della capacità portante della struttura ossea utilizzabile in ambito clinico, a fianco dei metodi già in uso. L’approccio seguito è incentrato sulla simulazione dell’applicazione di carichi di compressione sull’architettura trabecolare in una regione dell’epifisi prossimale delle dita centrali della mano non dominante.

Il software sviluppato è in grado di quantificare le possibili modificazioni patologiche della micro-architettura ossea e di sintetizzarle in un indice strutturale (BSI), che combina la risposta elastica della struttura ricostruita e la somma normalizzata dei toni di grigio, indicativa della mineralizzazione nella regione in esame. Il metodo è stato brevettato in Italia e negli USA dall’Università di Trieste.

Questo esame fornisce quindi una misura della qualità della architettura ossea e completa il quadro definito dalla densitometria. I valori del BSI non sono statisticamente legati ai risultati della densitometria.

Prof.ssa Francesca Cosmi

“Credo che il desiderio di prevenire il cedimento dei materiali sia innato negli ingegneri e una struttura estremamente articolata come quella dell’osso trabecolare rende la sfida particolarmente affascinante. In un materiale così complesso, la perdita di massa ossea da sola non basta per spiegare la causa di tutte le fratture osteoporotiche, quindi è sorto in me il desiderio di approfondire la questione, anche perchè i metodi attuali per la valutazione del rischio non sono ancora del tutto soddisfacenti. Il nostro Bone Elastic Structure Test, testa di resistenza dell’osso, è nato proprio dall’esigenza di migliorare la conoscenza della situazione specifica del paziente, per studiare come la struttura trabecolare influenzi la distribuzione dei carichi all’inteno dell’osso e la sua resistenza…”

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LA MOC

La MOC, ossia la Mineralometria Ossea Computerizzata, è un esame di cui ci si avvale per misurare la quantità di calcio presente nelle ossa. Serve a determinare se la mineralizzazione si è ridotta e se è già comparsa l’osteoporosi. Si rivela dunque utile soprattutto per le donne in menopausa, che sono ritenute i soggetti più a rischio di demineralizzazione ossea.

La MOC viene utilizzata per determinare la predisposizione alla riduzione del contenuto minerale osseo e quindi alla comparsa dell’osteoporosi e mettere di conseguenza in atto i relativi provvedimenti (dieta e attività fisica) e le terapie (per es. alendronati) idonee ad arrestarne l’evoluzione. Sono esposte all’osteoporosi soprattutto le donne al momento della menopausa, a causa di motivi ormonali legati a questa fase della vita. Si stima che un terzo delle donne caucasiche oltre i 50 anni soffra di osteoporosi, e che più del 75% dei casi non venga diagnosticato. Tale patologia è caratterizzata da fragilità ossea ed espone al rischio di fratture anche spontanee, che si possono cioè verificare anche in assenza di traumi importanti. È quindi molto importante che tutte le donne si sottopongano alla MOC al momento della menopausa. I controlli annuali o biennali consentono di confrontare i risultati e verificare la presenza di eventuale peggiormento.

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IL BES TEST

Il BES TEST è un test che si basa sulla simulazione dell’applicazione di forze su quella che può essere considerata una biopsia virtuale dell’architettura ossea del paziente, ottenuta da immagini radiografiche. Si tratta quindi di un approccio assolutamente innovativo ed unico al mondo, completamente diverso da quello della densitometria. Per queste sue caratteristiche, il BES TEST è in grado di identificare anche i soggetti a rischio che sfuggono alla diagnosi densitometrica, come dimostrato anche negli studi finora condotti, e si propone quindi a complemento degli strumenti in uso per una migliore gestione anche farmacologica del paziente, a costi estremamente contenuti.

Il BES TEST (Bone Elastic Structure Test) è nato per rispondere all’esigenza di conoscere meglio la situazione specifica del paziente a rischio di frattura osteoporotica ed implementa un metodo brevettato negli Stati Uniti. Le principali caratteristiche del test sono:

  • costo contenuto
  • alto grado di soddisfazione del paziente
  • comodità di esecuzione

Il test permette di determinare la qualità della struttura trabecolare analizzando la distribuzione dei carichi per mezzo di una strumentazione radiologica portatile “palmare” dedicata, che acquisisce l’immagine radiografica delle epifisi prossimali di indice, medio ed anulare della mano non dominante.

Il referto

La valutazione della qualità dell’osso si basa sul confronto del risultato BSI con quello medio di soggetti adulti sani dello stesso sesso e di età pari a 25-45 anni (T-score) e /o quello medio di soggetti di pari età e sesso (Z-score).

T-SCORE

  • > -1                 QUALITÀ OSSEA NORMALE
  • = -1                 PRIMA SOGLIA DI ATTENZIONE
  • < -1 e > -2.5    DEFICIT DI QUALITÀ OSSEA DI LIVELLO 1
  • = -2.5              SECONDA SOGLIA DI ATTENZIONE
  • < -1 e > -2.5    DEFICIT DI QUALITÀ OSSEA DI LIVELLO 2

NOTA: un T-score uguale a 0 indica che il soggetto esaminato presenta una qualità ossea uguale a quella media delle persone giovani; un T-score pari o superiore a -1 viene comunque considerato normale. In presenza di un un T-score compreso tra -1 e -2,5 il soggetto presenta una prima riduzione della qualità ossea, che va valutata da uno specialista, che eventualmente potrà suggerire nuovi esami e/o un trattamento. Infine, un T-score pari o inferiore a -2,5 indica una riduzione importante della qualità ossea (osteoporosi secondaria, fratture pregresse) e la necessità di cure mediche appropriate.

Una volta intrapreso un trattamento, il medico può valutarne l’efficacia sottoponendo il paziente a valutazioni periodiche del BESTest, che può essere ripetuto anche a distanza di pochi mesi.

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